La Guardia Costiera libica ha aperto il fuoco sulla Ocean Viking. Con tutte e tre le lance di salvataggio colpite, la nave rischia di restare ferma mesi. Queste sono le conseguenze degli accordi tra Italia e Libia che prevedono sostegno alla Guardia Costiera libica, attraverso fondi, mezzi e addestramento.
E sono proprio loro a spararci. Intanto si continua a morire in mare.
Salvare vite è un dovere, non un’opinione.
Ma chi lo fa è sotto attacco.
Venti minuti di fuoco hanno colpito scafo, ponte e equipaggiamenti, con centinaia di colpi sparati ad altezza uomo contro la nostra nave e il nostro equipaggio che si è miracolosamente salvato. Questo non è un incidente. La Guardia Costiera libica, addestrata e finanziata dall’Italia, ha aperto il fuoco contro chi salva vite, mettendo a rischio la vita di chi era già sopravvissuto al naufragio e quella dei soccorritori.
Quando siamo stati attaccati ci trovavamo in acque internazionali con a bordo 87 naufraghi e ci stavamo dirigendo verso un’ulteriore imbarcazione in difficoltà, segnalata dalle Autorità Italiane. Un attacco mirato per impedirci di fare il nostro lavoro. Siamo stati vittime di un attacco terroristico, eseguito da una nave donata alla Guardia Costiera libica proprio dall'Italia. Firma ora: restare fermi è accettare che chi salva vite sia un bersaglio da attaccare impunemente
Firma OraOggi non si ostacola chi traffica esseri umani, ma chi li salva. Le armi pagate con i nostri soldi hanno sparato ad altezza uomo contro soccorritori e naufraghi.
Gli accordi Italia–Libia finanziano chi riporta i naufraghi nei lager. Chi salva vite, come SOS Mediterranee, viene invece attaccato e criminalizzato.
Firma ora: chiediamo di interrompere questi accordi e di garantire il soccorso in mare.
Ogni minuto in mare può fare la differenza tra vivere e morire. Non possiamo permettere che la Ocean Viking resti ferma.
24.758 morti nel Mediterraneo centrale dal 2014.
Non voltarti dall’altra parte.